Gianluca Serafini Baratozzi | Addestratore Cinofilo, Gestore della Pensione e Allevamento “Allevamento degli Etruschi”


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Gianluca Serafini Baratozzi è addestratore cinofilo e gestisce l’allevamento e pensione per cani “Allevamento degli Etruschi” nei pressi di Roma.
Il centro, nato negli anni ’60 e dedicato all’allevamento e all’addestramento dei Boxer ma pronto a ospitare nella sua pensione ogni razza canina, si è sempre rinnovato per incontrare al meglio le esigenze di ospiti e frequentatori, conseguendo un incredibile numero di successi: ha trionfato più volte tra le razze da utilità e difesa oltre che in campionati italiani di bellezza, campionati internazionali di bellezza e campionati sociali di lavoro.

Ci sono dei segnali particolari che indicano che un Boxer ha particolare necessità di intraprendere un percorso educativo o di addestramento?

Diciamo che un percorso educativo di base viene consigliato ovviamente a tutti i cani di tutte le razze; spesso ci si dimentica quanto nel periodo della socializzazione, quindi nel periodo di formazione del cane, ci siano delle dinamiche di apprendimento che sono diverse da quelle di un cane adulto… è bene che il cane sia seguito sin dalla più tenera età e, parlando da allevatore, direi che dovrebbe essere seguito in questo senso fino al momento della consegna del cucciolo.

Quali sono le sfide più impegnative nell’addestramento di questi cani?

Il boxer, a differenza altri cani, essendo un molossoide, ha delle caratteristiche molto particolari… se non viene preso dal verso giusto si può avere facilmente un atteggiamento di rifiuto.
Questo vuol dire che con questa specie l’educatore deve avere una sensibilità particolare.

Vi sono atteggiamenti dei proprietari particolarmente diffusi che possono influenzare negativamente il percorso di addestramento?

La problematica per me è forse più grossa è che l’uomo ha difficoltà a ragionare in maniera basica come ragionano i cani nel periodo in cui si “affacciano” alla socializzazione.
A differenza di quello che succede con un cane adulto, in questo periodo dobbiamo avere una comunicazione più semplice con il nostro cane. Per intenderci… deve essere “sì” o “no”, “bianco” o “nero”; in questo modo per il cucciolo sarà più facile riuscire a capire quello che vogliamo comunicare.
Un cane adulto, quindi che ha superato almeno l’anno/anno e mezzo di vita, riesce a comprendere anche delle sfumature… a questo punto ogni persona che interagisce col cane potrà avere con lui un rapporto diverso, anche all’interno di uno stesso nucleo famigliare. Quando il cane è cucciolo bisogna essere più netti perché sennò è facile creargli confusione.
Faccio un esempio classico: i cuccioli tendono sempre a salire sul divano o sul letto, perché desiderano stare tra gli altri elementi del “branco” e lì c’è il nostro odore. Se tutti gli elementi della famiglia demotivano il cane, senza sgridarlo, a salire sul letto o sul divano, per lui sarà facile capire che questa cosa non va fatta… se invece uno gli dice di salire e l’altro glielo impedisce, il cane cucciolo non riuscirà a elaborare il concetto; il cane adulto invece avrà la capacità di capire che con una determinata persona può accomodarsi su letti e divani e con un’altra non potrà farlo.
Il periodo della socializzazione si divide in due parti: la prima viene fatta con la madre e con i fratelli fino a due-tre mesi, poi inizia quella fatta con il mondo esterno che durare appunto fino a un anno, un anno e mezzo. Io amo dire che tutto quello che fai durante la socializzazione te lo tieni per sempre e che su tutto quello che non fai durante la socializzazione dovrai lavorare per tutta la vita, cercando di correggere gli errori fatti quando il cane era cucciolo.

Quali sono i luoghi comuni più diffusi e dannosi sull’argomento “educazione” dei boxer e dei cani in generale?

Beh… ci sarebbe tanto da dire in merito. Come prima cosa mi viene in mente un atteggiamento che fortunatamente è sempre più raro da vedere ma che in passato era molto diffuso.
Per molti anni c’è stata la convinzione che per sgridare o punire il cane fosse utile “aiutarsi” con un giornale, perché fa rumore ed è poco doloroso; inoltre, si diceva, “in questo modo, quando prendo il giornale, il cane capisce subito quando lo sto per sgridare”.
Al di la dell’aspetto “etico”… primo: se quando mi avvicino al mio cane ho bisogno di impugnare qualcosa in mano per fargli capire che sono arrabbiato c’è già qualche errore alla base. Secondo: in natura i giornali non esistono… non è che la mamma del cucciolo si va a comprare il giornale in edicola per sgridarlo o rimetterlo in riga. Terzo (e forse questa è la cosa più sbagliata): il giornale fa un rumore che spaventa l’animale. Il nostro scopo è quello di seguire lo sviluppo della socializzazione del cane; è cercare di far crescere il cane nel miglior modo possibile, facendogli scoprire il mondo e quindi anche facendogli assimilare tutto quello che sono i rumori esterni senza averne paura. Se sono io il primo a creagli una paura collegata al rumore commetto un grave errore.
Naturalmente quello che dico per il giornale vale per ogni altro tipo di oggetto utilizzato in questa maniera.

Che consigli daresti a chi sta pensando di prendere un Boxer?

Sicuramente deve tenere conto del fatto che sta andando a prendere un cane che sarà in tutto e per tutto un membro della famiglia: dovrà essere perfettamente inserito nel nucleo famigliare. Se si vive da soli naturalmente va benissimo, come va benissimo, anzi ancora meglio, se si vive con dei bambini… certamente il Boxer non è il cane che posso prendere pensando di tenerlo in giardino, per quanto grande possa essere. In questo modo creerei una barriera architettonica che impedirebbe al cane di esprimere al meglio le qualità della razza a cui appartiene.

Nelle tue materie credi che a causa della diffusione dei social venga veicolata più informazione o più ignoranza?

Senza dubbio questa “super informazione” priva di verifica ha creato grossi problemi… prima uno che diceva di non saper dove sbattere la testa finiva comunque per rivolgersi a un professionista, più o meno bravo ma che sicuramente ti poteva dare delle basi di un certo tipo.

Se posso aprire una piccola parentesi parlando come addestratore: secondo me ad oggi abbiamo molti professionisti certificati ma non necessariamente affidabili; in passato avevamo pochi addestratori non certificati ma capaci. C’è un problema legato proprio alla diffusione, a mio parere incontrollata, di questi certificati; prenderli è estremamente facile e una persona “ignorante” che dispone di questi pezzi di carta può creare gravi danni anche a causa di questo riconoscimento. C’è chi pensa di poter avviare un’attività professionale avendo solo intascato questi certificati, che non possono in nessun modo sostituire anni e anni di gavetta ed esperienza pratica. Questi corsi sono utili più che altro a darti un indirizzo, un’impostazione di partenza.

Riprendendo il discorso sui social: dietro una tastiera adesso puoi imbatterti in persone che millantano capacità che non puoi verificare, e spesso nei social viene seguito chi più alza la voce ed è arrogante. Poi c’è tutta la problematica legata alle informazioni che posso trovare sui vari portali dedicati ai cani, che spesso sono completamente errate, se non potenzialmente dannose per gli animali stessi e i loro padroni.

La stagione delle “pensioni” si avvicina… che consigli daresti a chi sta valutando dove lasciare il proprio cane? Quali sono le cose da notare subito in una pensione per capire che il proprio cane sarà trattato bene?

Prima di tutto bisogna andare in strutture autorizzate e a norma. La stessa Asl dà l’autorizzazione solo quando ci sono determinate caratteristiche.
Naturalmente va vista di buon occhio ogni miglioria rispetto a quelli che sono gli standard minimi imposti dalla normativa. Un conto è avere dei box a norma al centro di una piana senza un filo d’ombra, un conto è avere box a norma su una collina con ombra e ventilazione adeguate.
Nel nostro caso sono decenni, per esempio, che offriamo dei box con un sistema di nebulizzazione dell’acqua nelle ore più calde; è importante anche fare attenzione alla tipologia di pavimentazione dei box e alla presenza di riscaldamento nella stagione invernale.
Un’altra cosa non facilissima da trovare, ma che se dovessi lasciare il mio cane in una struttura pensionistica mi darebbe grande sicurezza, è la presenza h24 di personale, possibilmente esperto.
Naturalmente qui abbiamo degli orari “lavorativi”, ma non succede mai che non ci sia nessuno… neanche di notte. Questo, oltre agli antifurti e a tutte le altre precauzioni, aumenta sensibilmente il livello di sicurezza dei nostri ospiti.


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Gianluca Serafini Baratozzi | Addestratore Cinofilo, Gestore della Pensione e Allevamento "Allevamento degli Etruschi"
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Gianluca Serafini Baratozzi | Addestratore Cinofilo, Gestore della Pensione e Allevamento "Allevamento degli Etruschi"
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Due chiacchiere a Gianluca Serafini Baratozzi su Addestramento e Allevamento Cinofilo e Pensioni Canine.
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