Clamidia nel Gatto

Quali sono i sintomi e i metodi di trasmissione della Clamidia Felina? Si tratta di una malattia pericolosa? Qual è la sua relazione con la Clamidia che affligge gli umani? Come va trattata? Quando bisogna vaccinare il gatto?

COSA È

La Clamidia (o Clamidiosi) felina è causata da un batterio chiamato Chlamydia (Chlamydophila)  Felis.
 Si tratta un’infezione batterica molto diffusa che colpisce gli occhi dei gatti e che può avere ripercussioni anche sull’apparato respiratorio.
È la principale causa di congiuntivite nei gatti e può avere un ruolo determinante nello sviluppo dell’influenza felina.

SINTOMI

– Congiuntivite caratterizzata dalla presenza di pus e liquido con colori tendenti al giallognolo o al verdastro (inizialmente monolaterale ma che successivamente diventa bilaterale)

–  Tendenza a tenere gli occhi chiusi

– Occhi arrossati, rigonfiamenti delle palpebre

– Ulcere corneali (macchie intorno alla pupilla)

– Tendenza a strizzare insistentemente gli occhi e a sbattere le ciglia in modo eccessivo

– Febbre

– Tosse

– Stanchezza

– Starnuti

– Scolo nasale

– Perdita di peso

– Problematiche polmonari (raramente, nei casi più gravi)

MALATTIE SIMILI

Herpesvirus, Calicivirus e Clamidia hanno sintomi molto comuni tra loro; per questo una delle prime cose da fare quando si notano dei sintomi accomunabili alla Clamidia è quella di escludere, tramite una diagnosi differenziale, che il gatto abbia contratto Herpesvirus o Calicivirus.

TRASMISSIONE DA ANIMALE AD ANIMALE

La trasmissione avviene tramite contatto con le secrezioni dell’occhio del gatto.
Nonostante che per questa malattia il tasso di sopravvivenza nell’ambiente esterno è molto basso, il contagio può avvenire anche attraverso oggetti contaminati tramite starnuti e secrezioni.
La trasmissione venerea non è del tutto accertata.

Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 10 giorni

ELEMENTI PIÙ ESPOSTI

Anche se è più frequente in gatti giovani al di sotto dei 9 mesi, la Clamidia può colpire gatti di ogni età; soprattutto se si tratta di esemplari malnutriti, poco monitorati o che vivono in gruppo.

GRAVITÀ DELLA MALATTIA

La Clamidia generalmente può risolversi autonomamente, ma in alcuni casi la potrebbe cronicizzarsi e diventare particolarmente problematica; specialmente se non affrontata efficacemente e nei tempi giusti.

Nei casi più innocui possiamo assistere, se non si interviene in modo corretto, all’insorgere di malattie respiratorie croniche o a congiuntiviti permanenti. Nei casi più gravi invece la Clamidia può portare a importanti problematiche polmonari.

Ai primi sintomi bisogna comunque evitare assolutamente soluzioni improvvisate e contattare un veterinario.

PERICOLOSITÀ PER L’UOMO

La temuta Clamidia che colpisce donne e uomini non è la Clamidia Felina; quest’ultima può essere trasmessa agli esseri umani solo in rarissimi casi (alcune fonti parlano di un solo caso registrato).

Detto ciò sarebbe bene che le persone con un sistema immunitario poco efficiente informassero il loro medico curante nel caso dovessero entrare in contatti ravvicinato con gatti affetti da Clamidia.

DIAGNOSI

La certezza nella diagnosi si può avere tramite l’utilizzo di tamponi congiuntivali e di esami citologici (cioè tramite lo studio delle cellule dell’animale potenzialmente affetto).

DURATA DELLA MALATTIA

I tempi di persistenza della malattia sono variabili.

Vi sono buone probabilità che la malattia diventi recidiva e che un gatto non curato adeguatamente continui a essere portatore anche dopo svariate settimane dal termine dell’infezione.

TRATTAMENTO

Il trattamento della Clamidia è antibiotico e può essere supportato da prodotti da applicare intorno all’occhio o da colliri.

Se il malato vive a contatto con altri gatti è bene procedere con lo stesso trattamento nei confronti di  tutto il gruppo.

PRECAUZIONI CONTRO LA CLAMIDIOSI FELINA

– Evitare di esporre il gatto ad ambienti particolarmente a rischio

– Evitare di far entrare il gatto in contatto con oggetti che possono essere utilizzati da esemplari infetti (per esempio ciotole di cibo lasciate all’aperto)

– Ricorso alla vaccinazione, naturalmente solo su consiglio del veterinario

VACCINAZIONE

La vaccinazione per la Clamidiosi non viene effettuata in tutti i gatti, ma è raccomandata per gli esemplari che vivono in ambienti particolarmente esposti o in cui in passato vi sono stati dei focolai della malattia.
Per i gatti che sono a continuo rischio di infezione sono consigliati dei richiami annuali.

Il vaccino contro la Chlamydia Felis stempera i sintomi clinici della malattia ma non impedisce l’insorgere dell’infezione o che un animale possa essere contagioso.

CONTROINDICAZIONI AL VACCINO

In alcuni casi la somministrazione del vaccino potrebbe essere assolutamente sconsigliata, in particolare non dovrebbero farne uso:

– gatti già malati

– gatte in stato di gravidanza

– esemplari con deficit immunitari

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Clamidia del gatto
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Quali sono i sintomi e i metodi di trasmissione della Clamidia Felina? Si tratta di una malattia pericolosa? Qual è la sua relazione con la Clamidia che affligge gli umani? Come va trattata? Il vaccino è obbligatorio?
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