Due chiacchiere con Tommaso Collarile, “AvianDoc” e Animali Esotici


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Tommaso Collarile, Laureato nel 2000, si è occupato da subito esclusivamente di animali esotici.
Conosciuto in ambito nazionale ed internazionale per la Medicina Aviare di cui è un vero riferimento, è un attivo relatore, un didatta e un divulgatore.
Autore di pubblicazioni scientifiche e di libri del settore, da circa un anno ha preso in carico il  reparto Animali Esotici del Centro Veterinario Gregorio VII, che è già un riferimento di eccellenza per i colleghi interessati alla formazione professionale.
AvianDoc è il progetto attraverso il quale il Dott. Collarile, condividendo un’interessante e corposa casistica, si fa promotore della didattica e della divulgazione della medicina specialistica degli uccelli.

Sei molto attivo sui social, dove offri spesso corsi di aggiornamento e webinar; quanto è cambiata la divulgazione veterinaria con la diffusione, che si è incrementata esponenzialmente anche per l’avvento del Covid, di questi strumenti online?
Non c’è il rischio di “confondere” il pubblico degli specialisti con quello di appassionati e curiosi?

Sono molto attivo sui social perché li trovo un mezzo di divulgazione e condivisione molto stimolante e sì, hai detto bene, la divulgazione è molto cambiata.
Oggi abbiamo facilità d’accesso a tantissimo materiale informativo, spesso di altissimo livello qualitativo. Solo alcuni anni fa questo era impensabile.
Non mi reputo “vecchio” [il Dott. Collarile sorride], ma se penso a quando ho cominciato a interessarmi di medicina aviare mi viene da sorridere…ricordo, ad esempio, che acquistai un Cd-Rom prodotto da validi colleghi americani che spiegava con immagini e brevi video l’endoscopia…ero entusiasta e sentivo di aver ottenuto un piccolo tesoro. Oggi, dopo solamente 20 anni, l’evoluzione è stata vertiginosa; alcuni post che condivido sulle mie pagine contengono già di per sé una quantità di informazioni che un tempo non erano reperibili neanche a pagamento. Trovo molto bello tutto questo.
Oggi il valore aggiunto si acquisisce non tanto attraverso il grado di accessibilità che abbiamo alle informazioni (internet ha “democratizzato” questo aspetto), ma grazie alla capacità che abbiamo di selezionare le informazioni più utili al nostro percorso e grazie alla capacità di investire intelligentemente il poco tempo che abbiamo a disposizione.

Riguardo al rischio di confondere diversi target di auditori: sono d’accordo che alcuni contenuti specialistici debbano essere fruibili solo ai veterinari; ma è difficile tratteggiare una netta linea di separazione. Dipende molto anche dal buonsenso e dallo stile di chi propone contenuti.
Oggi i proprietari e gli appassionati di animali hanno interesse e curiosità molto spiccati; vogliono vedere cosa succede dietro le quinte. Perché non permetterglielo? L’importante è mantenere un corretto equilibrio nella scelta dei contenuti. Ci saranno anche dei contenuti pensati esclusivamente per i medici, che avranno un linguaggio e uno standard pensati per chi ha alle spalle un certo percorso.

Quando proponiamo contenuti medici anche al pubblico lo facciamo per aumentare la consapevolezza delle persone e per soddisfarne in parte la curiosità. Chi crede di poter bypassare il consulto con lo specialista grazie alle informazioni che diamo, naturalmente, non ha capito cosa c’è alla base del nostro messaggio e mette il suo animale in grave pericolo.

A livello tecnologico, nella medicina aviare e degli esotici in generale, quali sono le grandi innovazioni degli ultimi anni a livello di diagnosi e terapie?

A livello tecnologico tutto si evolve con una rapidità impressionante. Per non dilungarmi troppo ti risponderei che sono stati fatti enormi progressi sui pazienti di piccole dimensioni (facili da incontrare se si lavora in campo esotico o con specie aviarie).
Oggi la tecnologia ci consente sempre più di poter effettuare “in miniatura” procedure e diagnostiche che solo fino a poco tempo fa potevano essere eseguite solo per le specie convenzionali.
Ad esempio, con il mio radiologico posso ottenere immagini molto più che dignitose anche di un piccolo volatile di dodici grammi…

Durante la tua carriera hai maturato diverse esperienze formative e professionali all’estero…hai mai notato criticità particolari che abbiamo qui in Italia per quanto riguarda la professione medico veterinaria?

Si questo è un vecchio discorso.
All’estero il veterinario è più organizzato, più rispettato, più pagato e più considerato. Qui in Italia siamo sempre un po’ indietro, ma stiamo colmando il gap; anche su questo vedo una rapida evoluzione. Abbiamo degli inevitabili ostacoli culturali che rallentano il processo.
Nel nostro paese ci sono ancora clienti che chiamano “Dottore” i Dottori e “Signorina” le Dottoresse… ma ne usciremo, sono molto ottimista.

Il livello di preparazione dei nostri veterinari è altissimo. Noi eravamo costretti ad andare all’estero per evolverci mentre i giovani veterinari, dal punto di vista didattico, possono trovare tutto quello di cui hanno bisogno nel nostro paese. Poi se decidono fare esperienza all’estero, ben venga. Ci sono mille motivi validi per farlo.

Nella medicina aviare non trovo tutta questa differenza di livello tra la nostra pratica e quella di altri centri di referenza europei o americani, anche se alcuni aspetti, tra cui quello degli spazi a disposizione e quello organizzativo, ancora, in parte, ci penalizzano.

Medicina e Chirurgia degli Animali Esotici, Tommaso Collarile e Altri Autori

Nel campo degli Animali Esotici, quali sono gli aspetti relativi al benessere degli animali che vengono trascurati più frequentemente da parte dei proprietari?

L’informazione che io e i miei colleghi facciamo quotidianamente e l’aumento del livello culturale/sociale riferito a questo settore hanno migliorato di molto la consapevolezza del proprietario medio; ma ancora purtroppo si fanno molti errori di gestione che causano la gran parte delle patologie.
Spesso, inoltre, i proprietari non hanno appieno la capacità di capire quando un animale dei “nostri” sta male. Troppo frequentemente ci si reca dal veterinario quando ormai è troppo tardi.

Cosa è il progetto AVIAN DOC? Vuoi parlarcene un po’?

Il progetto AvianDocè la personificazione della nostra passione e delle nostre competenze specifiche nel campo della medicina aviare.
Offriamo servizi di medicina e chirurgia degli uccelli e seguiamo allevamenti e collezioni di varie specie, dai pappagalli ai falchi ai gallinacei ornamentali.
Siamo strutturati in modo da poter eseguire prestazioni direttamente sul posto, anche le più avanzate. Da questo punto di vista possiamo diredi aver in qualche modo rivoluzionato il ruolo dello specialista aviare in allevamento.

Siamo in grado di gestire sul posto anche radiografie, anestesie, endoscopie, esami… questo ci permette di offrire un servizio d’eccellenza in situazioni dove prima si rischiava di dover perdere molte energie nel trasporto di un gran numero di animali.
Questo approccio è molto apprezzato dai clienti. Inizialmente si preoccupano dei costi, ma subito dopo si rendono conto di quanto una medicina preventiva, svolta bene, ha un impatto positivo sull’andamento della riproduzione e della salute del gruppo.
AvianDocsi occupa anche, come accennato prima, di divulgazione e didattica. É un progetto giovane e in rapida crescita.

Al momento attuale qualè il percorso che consiglieresti a un veterinario che si sta formando?

Quello che consiglio a chi si sta formando è sicuramente di individuare il prima possibile un ramo di interesse; individuare le eccellenze di quell’ambito e fare formazione… rimanere umili e pazientare.
Purtroppo vedo giovani colleghi che cercano soprattutto percorsi brevi. Va bene anche “accontentarsi”, ma le materie sono difficili; e se non si rimane sempre con un basso profilo e protesi alla ricerca di una profonda esperienza clinica e medica si rischia di rimanere poi nella mediocrità.


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Due chiacchiere con Tommaso Collarile, "AvianDoc" e Animali Esotici
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Due chiacchiere con Tommaso Collarile, "AvianDoc" e Animali Esotici
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Il Dottor Tommaso Collarile parla della sua esperienza come Medico Veterinario e del suo progetto AvianDoc.
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