Due chiacchiere con Guendalina Caratozzolo, Veterinario Nutrizionista
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La Dottoressa Caratozzolo, Executive Master in Nutrizione, Dietetica clinica e Tecnologia del petfood, collabora con diverse strutture veterinarie della capitale. Le abbiamo fatto qualche domanda su quello che è il suo maggiore interesse, la nutrizione, campo “pilastro” del benessere animale ma che purtroppo si presta spesso alle contaminazioni di falsi miti e inesattezze che si diffondono anche grazie ai social e a un approccio generalmente superficiale alla materia.
Quali sono i sintomi più comuni di un cane o un gatto che ha problematiche relative all’alimentazione?
Se parliamo di vere e proprie reazioni avverse al cibo (RAC), allora si possono avere manifestazioni dermatologiche, come prurito, eritemi e otiti, oppure gastroenteriche, come vomito, diarrea, rigurgito, nausea.
L’alimentazione rappresenta inoltre la cura o un ottimo supporto alla terapia medica di moltissime altre patologie; basti pensare alle malattie metaboliche, a quelle ormonali, a sovrappeso e obesità.
Nel tuo campo, quali sono i luoghi comuni più diffusi? Sono sempre gli stessi da anni o ve ne sono alcuni che sono comparsi solo nell’ultimo periodo?
Ce ne sono molti… uno dei più in voga è “al cane si deve suddividere la razione giornaliera in tre pasti fino a 6 mesi; dopo si deve passare a due e per i cani di grossa taglia addirittura ad un pasto unico quotidiano.”
In realtà mantenere più pasti durante il giorno facilità la digestione e tiene attivo il metabolismo e riduce, nei cani di grossa taglia, la possibilità che insorga una dilatazione/torsione gastrica.
Altro luogo comune è che il riso vada stracotto e sciacquato dopo la cottura, in realtà queste due operazioni rendono l’amido “resistente” e quindi ne riducono la digeribilità; quindi il riso o la pasta vanno cotti solo due o tre minuti in più rispetto a quanto consigliato sulla confezione e non vanno sciacquati.
Un “nuovo” luogo comune è quello secondo il quale il cane non sarebbe in grado di digerire i cereali, in particolar modo quelli che hanno il glutine. In realtà la capacità dei cani di digerire l’amido risale a settemila anni fa; ci sono in effetti delle razze che hanno maggiore difficoltà nella digestione degli amidi (vedi cane lupo cecoslovacco ad esempio), ma più in generale la capacità di digerire dei cereali (con o senza glutine che siano) è estremamente soggettiva e va valutata caso per caso.
Infine, non ultima per importanza, c’è la credenza che dare da mangiare i resti della cucina umana rappresenti una dieta completa; in realtà si rischia di incorrere in carenze nutrizionali con conseguenze anche gravi, quindi se si decide di somministrare una dieta casalinga al proprio cane o gatto è necessario farsi seguire da uno specialista.
Vi sono alimenti che vedi che vengono serviti comunemente a cani e gatti e che tu invece sconsiglieresti tassativamente?
Assolutamente sì: avanzi della cucina conditi, fritture e dolci sono assolutamente da evitare.
Nel settore del PetFood, vi sono tecnologie o prodotti particolari che stanno prendendo piede? Novità dal punto di vista della produzione, nuovi ingredienti o alimenti che si stanno diffondendo sul mercato?
Ultimamente vanno di moda i “pressati a freddo”, che però rappresentano una tecnologia tutt’altro che moderna; non sono altro che pellettati, e a mio parere non sono migliori delle classiche crocchette (estrusi).
Una moda “buona”, per così dire, è invece quella che ha portato all’aumento della vendita di alimenti freschi congelati, ovvero pasti completi con ingredienti freschi, cucinati ad esempio a vapore, e venduti congelati.
A tuo parere, la capillare diffusione dei social, nel tuo campo specifico, ha contribuito a creare maggiore consapevolezza nei proprietari o ha portato in misura maggiore alla diffusione di convinzioni errate?
Penso che sia un 50% e 50%. Da un lato ha creato maggiore consapevolezza e quindi attenzione sulla scelta dell’alimento migliore per il proprio amico a quattro zampe. D’altro canto, sono nati blog che dicono tutto e il contrario di tutto e quindi pongono il proprietario in confusione; anche perché sulla nutrizione molte persone si accaparrano il diritto di essere sempre nel giusto senza possedere tuttavia una vera preparazione specialistica.
Per contattare la Dottoressa Caratozzolo:
caratozzologuendalina
@gmail.com
3405968670 (preferibilmente tramite messaggio Whatsapp)
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Buongiorno. Avrei bisogno di sapere quanto è cosa dare da mangiare alla mia scottisch fold di 1 anno. Vorrei capire come dare una dieta equilibrata tra umido e secco. Grazie
Salve Santo,
siamo spiacenti… non effettuiamo consulenze alimentari. Dove si trova? Magari posiamo darle qualche consiglio su colleghi preparati a cui potrebbe rivolgersi.
Buon proseguimento!