Due chiacchiere con Paolo Selleri | Consigli a chi vuole vendere la propria attività veterinaria


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L’ingresso di nuovi capitali sta modificando il tessuto del mercato veterinario nazionale… cosa dovrebbe sapere chi sta affrontando la complessa scelta di vendere la propria attività?
Abbiamo fatto qualche domanda a Paolo Selleri, Diplomato Europeo (Erpetologia, Piccoli Mammiferi) e Direttore Sanitario e Manager del Centro Veterinario Specialistico, che ha deciso di farsi supportare da un grande gruppo nella gestione di quella che è una delle strutture veterinarie più importanti della Capitale.

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Cosa ti ha spinto a cedere la tua attività?

Non è che proprio ho ceduto; ho capito che il mercato stava cambiando e ho scelto di lavorare in collaborazione con un gruppo che avrebbe supportato la crescita della struttura e avrebbe permesso sia a me che alla mia squadra di avere più prospettive, di lavorare meglio, di crescere.
Sono passati poco più di sei mesi e devo dire che il miglioramento si vede… è sensibile… non credo che questa sia una scelta che debbano fare tutti. Ci sono delle domande da chiedersi prima, però per me è stata una scelta vincente.

Perché un doppio Diplomato Europeo, Diplomato Americano e Relatore in congressi internazionali, decide, a un certo punto, di concentrarsi più sull’aspetto manageriale che su quello scientifico della professione veterinaria?

È stata una scelta abbastanza consapevole; c’era bisogno di un cambio di passo perché altrimenti la struttura invece di crescere sarebbe sprofondata; bisognava cambiare e credo che forse anche l’uomo debba cambiare ogni dieci anni, debba cambiare modo di lavorare.
Questo non vuol dire che io abbia perso la passione per la ricerca… adesso sono sicuramente meno concentrato di quanto lo ero prima; rimango in contatto con quel mondo. Devo dire però che mi ha dato molta soddisfazione mettermi in gioco su una cosa in cui non tutti scommettevano e vedere che sto raggiungendo i miei obiettivi. È stata una soddisfazione ricercare quella stessa emozione che avevo quando ho iniziato a fare il veterinario; volevo imparare, ho imparato nuove, le ho applicate e sono cresciuto; ho avuto, penso, successo. Sono sempre stato attratto dalle persone che a un certo punto cambiano vita. diciamo che il mio non è un percorso finito. Lo sto facendo, però è qualcosa che consiglio: il poter cambiare vita e uscire da situazioni stagnanti

Perché hai deciso di vendere, nonostante la tua struttura fosse in costante crescita?

Ero molto contento di quello che avevo fatto ma l’impegno era veramente notevole. Avevo capito di essere magari un bravo veterinario, ma essere manager di una struttura così grande non era una cosa scontata per me; quindi, ho preferito continuare a vederla crescere, però supportato e protetto dall’aiuto di questa società.

Consiglieresti questo percorso anche ai tuoi colleghi?

Non so se mi sento di consigliare. Su questo argomento c’è una sorta di tabù; forse perché ovviamente c’è una trattativa economica. Tutti hanno vergogna di chiedere e di far sapere i loro conti. Ho notato che molte persone non si informano di quello che succede… fanno magari il passo in una direzione o nell’altra senza aver perfettamente capito cosa succede prima e dopo. Quello che consiglio è di informarsi su cosa fanno le altre strutture, cioè come avviene la trattativa, come gestirla, cosa si può chiedere sia in termini economici ma anche in termini umani.  Quello che consiglierei è di dare attenzione a persone che ti danno attenzione, mi è capitato di parlare con gruppi che sembravano essere interessati solamente a finalizzare la vendita. È importante anche capire quali sono i nostri obiettivi.  La libertà di fare investimenti come vogliamo oggi domani ovviamente passa attraverso un filtro, ma se uno era un buon manager prima probabilmente verrà apprezzato dalla struttura che lo e acquisisce.

Una delle paure di chi si trova a dover decidere del futuro della sua struttura potrebbe essere quella che questi gruppi possano fare delle scelte che rovinino l’ambiente o che si ritorcano in qualche modo contro il personale…

Nella mia esperienza non è non è così, ma sarebbe sciocco… nel senso che se la struttura funziona bene nessuno tenta di modificare alcunché.
Le regole sono quelle dell’economia, quindi no, assolutamente, la squadra viene protetta e viene rassicurato anche l’ambiente. So che alcuni hanno tentato di imporre delle regole che hanno alterato l’equilibrio delle cliniche. Il nostro che è un lavoro che in cui le emozioni sono molto parte del dell’offerta che diamo, che non è solo tecnica e professionalità, ma anche molte emozioni… il parlare con le persone, il comunicare le notizie spiacevoli… fa parte del nostro servizio, e se tu non mantieni un ambiente sereno dentro la squadra ovviamente non offri più lo stesso servizio. Aggiungerei che vengono offerti gli strumenti per migliorarsi. Avere una squadra di economisti che ti danno degli strumenti per misurare i cambiamenti può essere d’aiuto nella crescita della struttura. Crescita che non va vista soltanto come produzione del vile denaro, ma come miglioramento della qualità di vita di chi ci lavora dentro… pensare di poter offrire servizi per le persone che ci lavorano e anche un migliore servizio per i proprietari; se la struttura cresce abbiamo accesso a diagnostica di secondo livello, ad esempio, cosa che magari prima non avremmo potuto permetterci.

Quali canali d’informazione consiglieresti a chi si sta pensando di vendere la propria attività o a chi è semplicemente curioso?

Ci sono alcuni che sono proprio professionisti, cioè sono ad esempio commercialisti o avvocati esperti in questo tipo di cessioni. È un’ipotesi da dover considerare… ha un costo però ti garantisce una tutela professionale in una fase di passaggio. Secondo me quello che andrebbe fatto è di parlare con più gruppi possibili in modo di parlare con i colleghi che hanno appunto fatto questa scelta o che non l’hanno fatta.
Molti fanno riferimento all’aspetto economico ma è proprio una qualità di vita che può cambiare in meglio o in peggio se uno fa la scelta sbagliata. Quello che noto anche parlando con amici è che poi si tende un po’ a vergognarsi di condividere le proprie paure e le proprie emozioni, ma di fronte a un cambio di vita secondo me è bene parlarne. Questi gruppi sono molto più conosciuti, quindi non è per niente difficile trovare persone che già si trovano all’interno di quel gruppo che possano darti un parere. Questo non vuol dire che bisogna fidarsi ciecamente di quello che ti viene detto, naturalmente…

Cosa ti ha fatto capire definitivamente che era giunto il momento di compiere il “grande passo”?

La paura di non avere il controllo di una crescita della struttura. Avevo azzeccato molte cose però c’erano veramente tanti aspetti che non riuscivo a controllare… lavoravo troppo e non avevo un controllo di quello che stava succedendo, e stava succedendo troppo velocemente.
Ho parlato con diversi gruppi, poi alla fine ho scelto quello che mi sembrava darmi un sincero supporto, che andava anche oltre quello che mi sarei aspettato dal punto di vista professionale. C’erano aspetti umani che effettivamente oggi sono assolutamente confermati.

Quali sono le “nuove sfide” per te a livello professionale e personale?

Beh, adesso diciamo che la mia vita non è meno occupata di prima; anzi, forse lo è un po’ di più.
Ci sono dei progetti in corso che mi portano a lavorare a un livello differente… poi mi piacerebbe realizzare quello che volevo, che era cercare di stare anche più con la famiglia e dedicarmi un po’ di più a me stesso. Mi sembra che ci stia riuscendo per ora. È un percorso lungo e non è facile perché è un cambio di vita. Però insomma, io ho molto entusiasmo e mi diverto… sono ottimista!


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L'ingresso di nuovi capitali sta modificando il tessuto del mercato veterinario nazionale... cosa dovrebbe sapere chi sta affrontando la complessa scelta di vendere la propria attività? Abbiamo fatto qualche domanda a Paolo Selleri, Diplomato Europeo (Erpetologia, Piccoli Mammiferi) e Direttore Sanitario e Manager del Centro Veterinario Specialistico, che ha deciso di farsi supportare da un grande gruppo nella gestione di quella che è una delle strutture veterinarie più importanti della Capitale.
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